Gli allenamenti individuali sono ripresi lunedì 11 gennaio. Il massimo campionato di football americano riprenderà invece nel week end del 10 aprile. C’è ancora tempo.
Molto breve, invece, è stato il periodo di inattività per i GLS Dolphins Ancona da quando, a giugno scorso, sono stati consentiti gli allenamenti per le società sportive.
Un periodo di allenamenti lunghi ed intensi, difficili e complicati. Ma portati avanti con la massima responsabilità, e la voglia di fare le cose al meglio delle proprie possibilità, è ciò che ha caratterizzato il secondo semestre del 2020.
Per fare il punto su ciò che è stato fatto, ciò che si sta facendo e quello che si farà, abbiamo oggi ospite Roberto Rotelli. Hall Of Famer, Head Coach della prima squadra e Direttore Tecnico di tutte le rappresentative Dolphins.
Coach, ci faccia un rapido riassunto delle ultime settimane, o se vuole degli ultimi mesi. Che meglio di lei nessuno potrebbe…
«Da giugno che abbiamo ripreso ad allenarci non ci siamo fermati mai. Ci siamo allenati ovunque. In ogni condizione, situazione e modalità. Al campo come nei parchi, in spiaggia come al Camp di San Cassiano. Con ampio distanziamento e senza palla, come con contatto, con e senza armatura. Siamo riusciti ad organizzare la squadra per il campionato under 20. Tanti allenamenti e due partite. Poi una quarantena che non ha sortito contagiati prima e la cancellazione del campionato poi hanno dato tutto un altro senso agli sforzi fatti. I contagi sono tornati a salire e gli allenamenti di football sono stati vietati. Grazie alla convenzione Aics abbiamo potuto proseguire comunque l’attività fisica per un altro po’».
Poi?
«Poi avevamo deciso di staccare un po’ e prenderci una pausa. Avevamo pensato di fermarci dal 15 dicembre al 15 gennaio. E invece, nemmeno a farlo apposta, le leggi ci avrebbero comunque impedito di allenarci dopo il 15 dicembre. Quindi per noi è cambiato davvero poco. E con questa coincidenza abbiamo concluso un 2020 che mai dimenticheremo».
E nel 2021?«Abbiamo ripreso ad allenarci tre volte alla settimana con ampio distanziamento e senza attrezzature dal 18 gennaio. Pochi giorni dopo è arrivata l’autorizzazione Fidaf a riprendere gli allenamenti di football classici, diciamo così, in vista del campionato che avrà inizio ad aprile».
E quindi anche noi abbiamo iniziato a ri-allenarci con contatto?
«Assolutamente no».
Come mai?
«Non ne vedo al momento bisogno o necessità. Il campionato è ancora ben lontano dal cominciare. Ne approfitto quindi per fare una ampia quanto profonda preparazione ed evitare che i ragazzi arrivino stanchi e stressati dagli eccessivi allenamenti intensi all’appuntamento con la prima divisione. Ah, come sempre, le procedure di sicurezza Covid, oltre a quelle previste dai protocolli Coni e Fidaf, sono state da noi ancor più implementate».
Parliamo a questo punto del campionato. Che cosa ci aspetta?
«Siamo tutti uomini di buona volontà. Puntiamo tutti ad iniziare e a finire il campionato. Consci che ci sono mille problemi fuori dal nostro controllo e nulla sarà certo. Occorre tuttavia crederci perché tanto nessuno di noi può prevedere il futuro».
Dal punto di vista tecnico? Il suo staff è confermato?
«Certo. Lo scorso anno non si è giocato. Non avrei nemmeno dati oggettivi per dire chi ha fatto bene e chi no. Pertanto tutti miei assistenti sono confermati. Poi chiaro, dovessero rinunciare loro per sopravvenuti impegni o altro sono già pronto alla mossa successiva».
Il roster?
«Potrò contare su un gruppo di quarantacinque ragazzi circa. Un gruppo molto giovane ma con un anno di esperienza in più. Sono sicuro che miglioreranno ancora. Vedo tanto entusiasmo che, unito alla già citata maggiore esperienza, farà bene a tutto l’ambiente».
Un tema molto interessante e che affascina sempre tutti è quello degli stranieri. Nel football gli stranieri sono sinonimo di americani. Ci sono novità di sorta a tal proposito o sono confermati tre ragazzi dell’anno scorso?
«No. Due su tre cambieranno ma per mille vicissitudini. Anzitutto sono cambiate le regole. Non è più possibile tesserare due americani ed un oriundo. Ora si possono inserire a roster un americano, un oriundo e, novità, un giocatore di scuola europea. Pertanto dei cambiamenti sono stati necessari».
Può anticiparci qualcosa?
«Il nome del quarterback è già girato su alcuni organi di stampa americani e poi è stato riportato anche qua in Italia. Potenza dei social network. Il suo nome è Collin DiGalbo e a giorni lo presenteremo ufficialmente. Come merita. Zac Quattrone è stato confermato ed anche lui, a giorni, verrà annunciato in maniera ufficiale. Sull’europeo abbiamo le idee chiare, ma finché non sarà tutto definito, specie di questi tempi, in cui neanche la volontà delle persone permette spesso di valicare i confini nazionali, non mi sbilancio fino a quando tutto non sarà certo e definito».
E Nelson Hughes ed Henry Poggi?
«Non torneranno. Ma non sono scelte tecniche. Nelson ha deciso di non tornare avendo messo su famiglia e trovato lavoro come insegnante. Poggi, aimè, le nuove regole ci impedivano di tesserarlo. Ma anche nel loro caso, nei prossimi giorni, spiegherò per bene tutto e darò loro tutti gli onori che meritano. Erano e resteranno parte della famiglia Dolphins per sempre».
In conclusione?
«In conclusione sono doverosi i miei ringraziamenti. A Rik Parker e Andrea Polenta per aver allenato con me ininterrottamente il gruppo per mesi e mesi. Poi al Presidente Leonardo Lombardi che ci ha supportato in tutto e per tutto facendo un lavoro straordinario e pretendendo la massima sicurezza e l’applicazione perfetta delle norme anticovid da e per tutti noi. Infine un grazie infinito agli sponsor che ci sono stati sempre vicini onorando gli impegni già presi lo scorso anno e rinnovandoci la fiducia in questo 2021».
Appuntamento ai prossimi giorni dunque, per la presentazione dei giocatori americani.