I Campioni d’Italia in carica Rhinos Milano fanno il loro esordio nella stagione 2017 davanti al proprio pubblico, opposti ai GLS Dolphins Ancona. La partita, che senza alcun dubbio non è stata mai in discussione, e il punteggio finale di 33 a 7 parla chiaro, ha però lasciato aperti alcuni spunti da approfondire.
Indiscutibilmente la formazione di coach Ault, allestita in grande stile arruolando, a destra e a manca, buona parte dei migliori atleti sparsi sull’italico territorio, ha blindato nei primi due quarti l’incontro, tanto da portarsi sul 19-0 prima dell’intervallo, ma la formazione dorica avrebbe senza dubbio meritato di portare a casa un risultato differente e più congruo rispetto a quanto espresso in campo nella seconda frazione dell’incontro dalla Rotelli- band.
In effetti i meneghini sono sembrati forti e solidi in tutti i reparti, grazie alla panchina lunga che si possono permettere, ma, a nostro avviso, non irresistibili. Probabilmente, la formazione milanese avrà necessità di ulteriore tempo per crescere e migliorare gli assetti di gioco e il timing. Probabilmente anche a causa del campo, non esattamente un gioiello come ci si aspetterebbe da una formazione così blasonata e che rappresenterà la “creme de la creme” dell’Italia nel prossimo campionato Europeo, vedasi ad esempio i pali per le trasformazioni, montati su una porta da calcio (da anni 90), e non a termini di regolamento relativamente all’altezza degli stessi (6 metri).
I GLS Dolphins, che sicuramente hanno sofferto troppo in partenza, quasi come fossero frastornati di trovarsi al cospetto di cotanto avversario, se avessero messo sul tabellino ulteriori 10/14 punti, nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo. In ben tre occasioni, assolutamente limpide, l’offense marchigiano capitanato da Kasdorf si è portato a ridosso della end zone avversaria e, in una di queste, nel secondo quarto, il field goal da tre punti calciato tra i pali da Gatto è chiamato fuori dagli arbitri, proprio a causa dei pali non regolamentari.
Precisiamo ulteriormente: la differenza tra i dei team resta palpabile in termini tecnici e spesso anche fisici, ma quello che hanno messo in mostra gli adriatici nel secondo tempo ha costretto lo staff tecnico milanese a rimettere in campo la prima difesa capitanata dal forte linebacker centrale americano McNeal. Insomma, i GLS Dolphins, che partivano sfavoriti nel pronostico, hanno dimostrato a tratti di riuscire a mettere in difficoltà quella che dovrebbe risultare come una “invincibile armata”, mettendo il cuore e l’entusiasmo in campo, figli del puro agonismo, e dimostrando di essere una squadra unita che può impensierire fino alla fine qualsiasi avversario.
Le note di cronaca.
Calcio d’inizio dei Rhinos. L’attacco dorico al quarto tentativo prova il calcio d’allontanamento che risulta corto. L’attacco milanese, guidato da Pryor non si fa pregare e con una corsa centrale di Querzola mette a tabellino i primi 6 punti. E.P a segno con Catalani e 7-0. Torna in campo l’offense adriatico ma Kasdorf, al terzo tentativo, subisce un sack ad opera di Mirenda. Anconetani di nuovo al punt. Con un buon drive, tra lanci e corse, i lombardi allungano con una corsa di 17 yard sempre di Querzola. Trasformazione out e risultato sul 13 a 0. Nel drive successivo, i dorici guadagnano tutto il campo. Al quarto tentativo l’episodio già citato del field goal dalle 8 yard valutato fuori dalla crew arbitrale.
Nel secondo quarto i Rhinos allungano ancora grazie a due ottimi lanci di Pryor, prima su Finadri e poi su Pozzebon, che fissano il risultato sul 19-0 (una trasformazione alla mano viene fermata dalla difesa dorica), con cui si va al riposo.
Nel terzo quarto, dopo una serie di tentativi dei Dolphins non andati a buon fine e diverse lamentale del WR Michele Marchini per una serie di coperture al limite del regolamento, sono di nuovo i Rhinos a mettere punti sul tabellino direttamente con il quarterback Pryor che corre per 7 y varcando la linea dei sogni. Trasformazione ok e punteggio sul 26-0. Con un bel lancio di Pryor su Finadri da circa 65 yard i milanesi capitalizzano ancora il possesso portandosi sul 33 a 0.
Nel quarto quarto i Dolphins provano ad accorciare: un lancio di Kasdorf trova Petrilli in endzone, a segno la relativa trasformazione da 1 punto e 33 a 7. Con un onside kick ricoperto i dorici riprendono il possesso della palla. A questo punto un lancio lungo di Kasdorf lancia Soltana in end zone ma il provato giocatore dorico, impegnato in doppio ruolo, perde il controllo dell’ovale facendo scendere i titoli di coda sul match.
(foto di Mara Telandro)