DOLPHINS ANCONA NELLA TERRA DEI GIGANTI BOLZANO PER VINCERE

Ancona – Due acuti brillanti quelli piazzati dai Dolphins Ancona nelle prime due gare casalinghe della stagione, due vittorie che hanno sedato il rammarico per la gara d’esordio buttata alle ortiche sul campo dei Seamen Milano e che devono dare il giusto slancio per affrontare nel migliore dei modi l’ostica trasferta prevista per domenica prossima sul campo dei Giants Bolzano. “La squadra dell’Alto Adige – commenta il ds dorico Gambelli – è stata costruita per puntare al Superbowl, hanno un budget elevato ed hanno investito molto sul mercato italiano prendendo giocatori di interesse nazionale da Roma, Catania e Reggio Emilia. Hanno vinto in casa delle Aquile all’esordio perdendo poi inaspettatamente in casa contro i Seamen e nell’ultimo turno hanno riposato.” Il pronostico li vede di certo favoriti ma… “Anche Golia era favorito contro Davide – sorride Gambelli – i programmi dei Dolphins sono stati messi in chiaro sin da inizio stagione. Dopo la semifinale scudetto dello scorso anno puntiamo a fare bene tenendo sotto controllo il budget ed investendo tutto sui nostri giovani. Se guardate bene, la nostra rosa è composta da oltre cinquanta atleti, l’ottanta per cento dei quali ha meno di ventitre anni, americani compresi. Abbiamo un coaching staff di prestigio che sta lavorando su argilla pura non su mercenari del football ed il nostro obiettivo è quello di fare crescere i nostri giovani investendo soldi non su rimborsi vanagloriosi ma su l’insegnamento nelle scuole e nella promozione del football”. Gambelli è un Dolphins della prima ora, parte di quel gruppo che nell’83 fondò la franchigia dorica su idea di Paolo Pandolfi. “Per un lungo periodo sono stato fuori dalla squadra – chiude “Marchettò” – ora sono rientrato con entusiasmo nella dirigenza perché ci sono programmi seri e passione pulsante.”
A Bolzano i Dolphins incroceranno il casco contro una vecchia conoscenza del football marchigiano. Tra i Giants infatti milita Andrea D’Eramo, ex Dolphins, che per motivi di lavoro si è trasferito nel veronese preferendo la franchigia atesina a quella della terra natia.

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