Coach, come sta andando questa “avventura”?
“Direi ottimamente – esordisce l’offensive coordinator Loris Aquinati – la nottata e la mattinata di svago al Michigan Stadium hanno aiutato i ragazzi a recuperare parte delle scorie del lungo viaggio aereo. Per tutti si sta rivelando un’esperienza magnifica. Gli alloggi all’interno del campus, le facility messe a disposizione dall’Università di Toledo, in generale il fascino degli States, insomma, tutto contribuisce a rendere unica questa avventura per tutti noi e, in particolare, per i veri protagonisti: i giocatori.”
E come procede la preparazione alla partita?
“Quella di sabato sarà una gara senz’altro impegnativa, come le altre giocate finora nel corso della stagione – continua “Zio” Loris – con l’unica differenza che in palio ci sarà il titolo italiano. Questo però non deve farci cambiare l’approccio alla partita e l’atteggiamento. I ragazzi quest’anno si sono mostrati sempre pronti, più maturi, consapevoli. Hanno mostrato che, con la giusta concentrazione e il loro divertirsi giocando a football, riescono ad esprimersi ad altissimo livello. Per questo motivo stiamo vivendo l’avvicinamento alla gara con la solita routine di allenamenti, senza stravolgere la nostra schedule settimanale. Ieri dopo la visita alla Big House abbiamo svolto il primo allenamento sul campo al coperto e devo dire che i ragazzi hanno fatto davvero un ottimo lavoro. Oggi abbiamo fatto una escursione alla scoperta di Toledo e nel pomeriggio abbiamo portato i ragazzi in un tipico centro commerciale prima di iniziare a lavorare con le riunioni tecniche. Domani dopo la mattina tra riunioni e palestra avremo nel pomeriggio allenamento nello stadio dove giocheremo. In sostanza lo stesso iter che i ragazzi conoscono ed hanno dimostrato di poter gestire”
Chi vince coach?
“Sicuramente chi commette meno errori – Aquinati non ha dubbi – siamo due squadre che hanno meritato di giocare questa finale e sarà sicuramente una gara divertente. In molti ci danno per vittima sacrificale, per gli underdog predestinati. Ricordo che dicevano le stesse cose quando dovevamo giocare contro i Frogs e contro i Panthers… ci siamo abituati.”