La commozione negli occhi di coach Polenta a fine partita sono il miglior punto di partenza per raccontare lo spettacolo sportivo andato in scena ieri al Mandela di Ancona.
Serve premettere che un mese fa, gara del girone di andata, Bologna fece un sol boccone dei Dolphins con un sonoro 50-0, un risultato che aprì un’analisi interna nel giovane coaching staff guidato da Polenta e composto dai coaches Domenichetti, Aquinati, Rosati e Mazzarini. Cosa era successo per meritare una lezione sii severa? dove bisognava lavorare per fare crescere la squadra?. Le settimane sono trascorse con le vittorie sui Ravens Imola e sui Duchi Ferrara. I Dolphins si sono accomodati al secondo posto del girone B ma il “punto nave” per verificare il lavoro svolto passava inevitabilmente per la gara di ritorno contro l’armata Bologna, tra le top list del ranking nazionale.
Allenatori onesti come quelli dei GLS Dolphins vivono di verifiche, e quella di ieri, lasciatecelo dire, è stata superata a pieno voti. Valida come una laurea da esporre sulla parete più bella. E’ mancata solo la vittoria ma questo fa parte dello sport, episodi che decidono se si vince o si perde, l’importante è essere “sul pezzo” fino alla fine e coach Polenta con il suo staff ha dimostrato di aver lavorato in maniera eccellente in queste settimane colmando un gap che sembrava un baratro portando i suoi ragazzi a giocare al massimo delle proprie possibilità: alla pari con i migliori.
Il match inizia con la difesa GLS sugli scudi a ribattere il gioco di corsa dei felsinei che spinti a ridosso della propria goal line patiscono una safety grazie al placcaggio di Panti. 2-0. Entra l’attacco dorico con il qb Bugatti nella sala dei bottoni a smistare pass e corse. Che sia una giornata di grazia lo si capisce dalla disciplina nella esecuzione degli schemi che producono un guadagno costante, martellante. E così si arriva alla marcatura di Brancaccio che corre in meta e segna anche la trasformazione su calcio. 9-0. I Warriors si destano dal torpore e scaldano i motori. Il qb Labarile muove la palla con corse e lanci trovando la marcatura su di una slant interna dell’ottimo Brambilla, prospetto poliedrico, che poi trasforma alla mano per il 9-8. Salgono in cattedra le difese che sterilizzano gli attacchi avversari ed ecco che gli allenatori iniziano a muovere le pedine tattiche, cambiando, camuffando, alternando. Da una chiamata della panchina dorica esce una corsa di Brancaccio che grazie ai blocchi della propria linea infila un corridoio lungo 50 yds: fino in fondo. La trasformazione è tra i pali: 16-8. Bologna subisce questa marcatura perché lo schema voluto da coach Aquinati colpisce proprio il centro della difesa, il punto di forza dei Warriors. L’attacco di Labarile perde ritmo con la difesa dorica aggressiva ed ordinata che chiude sia le corse che i lanci e che piazza dei sack sanguinari. I giocatori bolognesi si innervosiscono e regalano falli di frustrazione che portano i Dolphins a 120 secondi dall’intervallo a giocare un primo down nella red zone avversaria. Dopo un paio di corse ben contenute dai Warriors il qb Bugatti prova un pass nel traffico ma trova l’intercetto. Bologna non perde l’occasione e la sfrutta con il più bel drive della partita che vede Labarile infilare prima un pass in profondità per Cerullo Uyi e poi un post sul solito Brambilla che riceve in meta. Corazza trasforma alla mano e si va all’intervallo in parità 16-16.
La ripresa è sotto il segno delle difese, aggressive e tirate a lucido. Il primo acuto è per quella dei Dolphins che piazza un sack e recupera il fumble con Lorenzi sulle 13 yds dei Warriors. Occasione ghiotta ma i Dolphins vengono contenuti ed il field goal di Brancaccio esce dai pali. Dalla stessa posizione riparte l’attacco Warriors che con una fly magistrale di Labarile trova le mani del solito Brambilla, 87 yds di Td e successiva trasformazione: 16-23. Ancona riparte ma viene fermata, tocca poi a Labarile venire intercettato da Bugatti schierato come defensive back a causa dell’infortunio alla mano di Ferri. Purtroppo un fumble di Gianfelici interrompe un drive che sembrava avere ritmo e Bologna riparte. La difesa dorica non concede più nulla e recupera la palla a tre minuti dalla fine dando all’attacco la chance di vincere la gara. Ma ieri non era giornata da lieto fine e su di un intervento dubbio, giudicato non falloso dagli arbitri, si chiude l’ultimo assalto dorico. Bologna concede l’onore delle armi e partono i titoli di coda.
Bologna resta imbattuta al comando del girone B ed i Dolphins domenica prossima in casa dei Ravens Imola dovranno confermare il secondo posto che li porterà ai play off scudetto da giocare in trasferta.
Per i GLS Dolphins resta la certezza di avere un gruppo di ragazzi capaci di giocare un football di intensità e sacrificio che potranno dare fastidio a chiunque nella post season.
“Sapevo che i Dolphins non erano quelli visti a Bologna – il commento del coach dei Warriors Mauro “Tex” Solmi – ma sono rimasto impressionato dalla intensità e dalla disciplina dei dorici. Veramente una bella squadra e per noi ci sarà da lavorare sui filmati perché per la prima volta in questa stagione abbiamo avuto un avversario competitivo”.