INTERVISTA A COACH MEROLA; OSPITE DEL FINS UP CAMP 3

Tra i coach che saranno presenti a San Cassiano per il Fins Up Camp 3 ci sarà la new entry Riccardo Merola.

Un 2020 passato alla guida dei Reapers Torino con un grande amore per le Marche e soprattutto Ancona.

Coach Merola ci spieghi come è nata la sua collaborazione con la Dolphins Ancona Academy e i GLS Dolphins Ancona per il Fins Up Camp 3.
«Beh è molto semplice. Ho conosciuto l’head coach Dolphins Roberto Rotelli anni fa. Allenavamo assieme la under 19. Io nello specifico mi occupavo di difesa e special team. Lì è nata stima e amicizia». Tutto qui? «Non proprio –ride Merola- Da qualche anno vengo sempre ad Ancona a passare le mie vacanze. Adoro questa zona e questi posti. Soggiorno in un agriturismo di Agugliano ed in venti minuti sono al mare. E’ tutto bellissimo e tutto è perfetto. Pertanto, già che sono da queste parti, ho detto a Coach Rotelli che per qualsiasi cosa sarei stato a disposizione. Anche perché imparano i ragazzi ma impariamo anche noi coach».

Quindi aveva già sentito parlare dei Fins Up Camp?
«Sì certo. Ormai è un punto di riferimento nazionale vista la portata dell’iniziativa e la sua organizzazione. Noi a Torino facciamo ogni anno un camp con i coach della California University. So quindi quanto sia importante e degna di lode ogni iniziativa che porti i ragazzi a stare assieme, fare squadra, trovare una amalgama di gioco. Ogni possibilità data ad un ragazzo di fare football è un qualcosa di straordinario».

Di cosa parlerà precisamente?
«Grazie anche a dei validi supporti video spiegherò ai ragazzi l’importanza degli special team nel football. Sono la mia passione e la mia specialità».

Come è nata questa passione? «Credo una quindicina di anni fa. Ero nello staff delle giovanili del blue team sotto l’head coach Gianluca Leone. E, sentendo parlare Brock Olivo mi sono appassionato prima ed innamorato poi di questa particolarità del football. Da allora non ho smesso mai di studiare ed imparare schemi e nozioni sugli special team, tanto da andare ogni anno a California University ad aggiornarmi».

Come mai secondo lei nel nostro football gli special team sono spesso in secondo piano rispetto ad attacco e difesa?
«Beh sono una particolarità è chiaro. Eppure spesso si vince e si perde per un punto, per un field goal entrato od uscito. Sono una parte essenziale del gioco. Tuttavia per rispondere più direttamente alla sua domanda credo che gli special team siano un pochino trascurati rispetto agli Stati Uniti perché è dura trovare personale e tempo sul campo durante gli allenamenti per fare le cose sempre per bene».

Ha detto che ha già fatto camp in Piemonte. Non sarà quindi nuovo a trattare coi ragazzi e a tenere la loro concentrazione alta…
«A mio modo di vedere è un po’ un non problema. Basta avere un minimo di arte oratoria e parlare di argomenti interessanti. Un ragazzo che gioca a football non lo fa per noia o per non stare dentro casa. Come ogni sport di contatto o ti piace e ti appassioni o dopo due allenamenti torni a casa. Quindi sono certo che la concentrazione sarà sempre alta perché saranno molto interessati all’argomento».

Tornando a lei, per il prossimo anno?
Sempre alla guida dei Reapers? «Per il prossimo anno ho deciso di accettare la proposta dei Lancieri Novara. Sono il loro nuovo head coach. Hanno deciso di tornare in seconda divisione puntando su di me per questa nuova esperienza. La cosa mi rende molto orgoglioso».

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