La quinta giornata di campionato di massima divisione di football americano ha visto soccombere in casa i GLS Dolphins Ancona per mano dei Panthers Parma. La formazione dorica arriva così al giro di boa della regular season con un tabellino di marcia che riporta 3 sconfitte e 2 vittorie.
Se sulla carta, analizzando solo i numeri, questo risultato può sembrare al di sotto delle aspettative della vigilia per la formazione adriatica bisogna, in qualche modo, approfondire una serie di dati che possono far chiarezza sullo status di quanto accaduto in campo in casa verdearancio in questo ultimo mese.
Le cinque gare consecutive non hanno permesso il recupero completo di alcune pedine importanti nell’economia del gioco sia d’attacco che di difesa della compagine marchigiana che, rispetto ad altre società considerate di prima fascia, avrebbero potuto in qualche modo permettere una maggior e migliore rotazione dei titolari a disposizione dello staff tecnico dorico.
Le tre sconfitte sono maturate nei confronti di formazioni che, più o meno dichiaratamente, puntano, senza mezzi termini, a portare a casa la vittoria finale e nonostante ciò i GLS Dolphins sono riusciti ad impensierire in modo importante le avversarie. Nell’ultima sconfitta, sabato scorso, determinante è stato il forfait forzato del quarterback USA Ryan Kasdorf, che nel precedente incontro ha riportato un infortunio al radio dell’avambraccio sinistro.
Per Ryan tre settimane di stop, e la possibilità di ritornare in campo forse nel prossimo impegno in trasferta dei GLS Dolphins, a Torino.
Fare un regalo del genere ad una squadra quadrata come i Panthers fa ovviamente la differenza in campo. Nulla ha potuto il giovane quarterback diciassettenne Tommaso Bugatti, provenienza Under 19 dorica, all’esordio da titolare in massima divisione, di fronte ad una difesa fisica ed esperta come quella dei parmensi. L’emozione ha probabilmente giocato un ruolo fondamentale nella performance offerta dal giovane atleta anconetano, figlio d’arte che, sommata ad una prestazione della propria linea d’attacco non priva di sbavature, ha costretto la difesa a restare in campo per buona parte del primo tempo.
Per Tommy, ancora giovanissimo, ci saranno certamente altre occasioni per dimostrare le sue indiscusse capacità che hanno solo bisogno di essere affinate con l’esperienza.
In effetti, il coaching staff adriatico ha provato anche alcune soluzioni alternative, schierando i due USA a disposizione Zac Blair e Vince Romano in alcune occasioni in attacco, ma i risultati non si sono rivelati quelli desiderati. Certamente il poco tempo a disposizione dei tecnici dorici non ha permesso ai due statunitensi, generalmente utilizzati nel reparto difensivo, di prendere le misure nel modo corretto all’ offense adriatico.
Una sistemata al gioco offensivo dorico è stata trovata nella seconda frazione di gioco quando, a guidare l’attacco marchigiano, è stato chiamato Mejdi Soltana, eclettico giocatore della secondaria di difesa, con trascorsi nel ruolo di quarteback nelle giovanili dei Dolphins e cresciuto alla scuola di Rocky Pentello, indimenticato qb dei Dolphins per ben cinque stagioni. Con Soltana in cabina di regia i dorici hanno iniziato a macinare yard, seppur sempre con una certa fatica, chiudendo finalmente qualche primo down, e a mettere punti sul tabellino, quando forse iniziava ad essere troppo tardi e gli avversari avevano in buona parte dato spazio alle loro seconde scelte.
Ora per i GLS Dolphins si profila all’orizzonte uno stop di tre settimane, prossima chiamata il prossimo 22 aprile per la già citata trasferta piemontese.
Questa “provvidenziale” pausa potrebbe permettere finalmente il recupero dei tanti giocatori fermi per infortuni e ammaccature varie per affrontare la seconda parte della season, quella più importante per la classifica finale, in condizioni ottimali almeno dal punto di vista delle risorse a disposizione.
Le note. Si parte con i GLS Dolphins che decidono di ricevere il calcio d’inizio e dopo i tre tentativi per cercare di guadagnare il nuovo primo down calciano un punt d’allontanamento. Il quarteback parmense Monardi dopo un buon drive azzecca il lancio vincente di 44 yard sul suo ricevitore Polidori, che trova il cuoio e s’invola.
Le proteste dei marchigiani per la perdita del possesso dell’ovale da parte del giocatore dei Panthers prima di varcare la soglia della linea del TD non sortiscono effetti sulla crew arbitrale. La trasformazione addizionale va a buon fine ( 0-7).
I dorici cercano di trovare una strada per riportare in parità l’incontro ma si fermano ad un tentativo di field goal bloccato dalla difesa. Sul rovesciamento di fronte i Panthers passano di nuovo con l’intramontabile Polidori su pass di Monardi, che lo imbecca alla perfezione. Il calcio addizionale va a segno (0-14). Prima del riposo gli evanescenti adriatici cedono ancora e questa volta è il potente americano Bell con una corsa centrale a violare la end zone marchigiana. EP good e si va al riposo sul pesante 0-21.
La ripresa parte con una dormita generale della difesa anconetana, che viene trafitta da un lancio di otre 40 yard sempre sull’asse Monardi- Polidori, completamente abbandonato al suo destino, con Felli che si incarica con successo della trasformazione addizionale (0-28)
In casa GLS Dolphins si prova con Soltana in regia e spetta al runninback Canonico, con una corsa centrale di 11 yard, mettere a segno i suoi i primo punti a referto. Morichi non sbaglia la trasformazione (7-28).
Nell’ultimo quarto di gioco i parmensi passano ancora, questa volta su calcio da 3 punti dalle 35 yard.
Gli adriatici, prima dei titoli di coda, mettono a segno un altro touch down con un lancio di 19 yard di Soltana per Marchini, con Morichi che fissa il risultato sul definitivo 14-31.
Onore ai Panthers, ma rimane il rammarico per non aver potuto vedere all’opera Ryan Kasdorf. Con lui in campo avremmo assistito, senza dubbio,ad una altra partita.
(Foto di Any Given Sunday)