Il reparto che più è cambiato rispetto alla stagione scorsa e che ai più appare indebolito.
Le ragioni a supporto di questa teoria sono presto dette. In un solo colpo hanno lasciato i Dolphins Michele Marchini, Tommaso Mosca e Fiorenzo Ruggio. Assenze importanti per qualità, esperienza e capacità di fare gruppo. Logico quindi che a molti siano sorti dubbi sulla tenuta di questo reparto completamente rinnovato.
Non la pensa però così chi vede i ragazzi ogni giorno e li testa allenamento dopo allenamento, vale a dire coach Roberto Rotelli e l’allenatore dei ricevitori Peppe Alpini.
«E’ vero ci ritroveremo a fare a meno di tre capisaldi come Michele Marchini, Tommaso Mosca e Fiorenzo Ruggio» Sono le prime parole di coach Rotelli che poi va avanti nella spiegazione «Marchini ha deciso di smettere per meglio dedicarsi al lavoro. Mosca è andato a studiare a Bologna. Ruggio ha vinto un concorso pubblico e a breve dovrà anche lui lasciare Ancona».
Avremo tanti giovani bravi ma un po’ inesperti causa la giovane età…
«Vero. L’esperienza la faranno sul campo e starà a noi metterli nelle condizioni di farli rendere al meglio di azione in azione. Come si suol dire in guerra ci si va con i soldati che si hanno. Sono molto meno preoccupato di quello che la critica dice e pensa. Sono certo che i ricevitori faranno comunque bene nel complesso».
Andiamoli quindi a conoscere bene questi ricevitori e tight end dei Dolphins.
Partiamo con i fratelli Gianfelici: Emanuele e Riccardo.
«Entrambi molto alti, sempre seri nell’impegno e tanto volenterosi. Forse non rapidissimi ma faranno il loro. Emanuele è in prima squadra già da un po’. Riccardo è stato uno dei migliori nella under 19 e solo un infortunio lo ha privato della gioia di giocare da protagonista la finale».
Abbiamo poi Gianluca Agostinelli…
«E’ uomo di esperienza, sa fare gruppo e spogliatoio. Un innamorato del football e dei Dolphins. Scenderà in campo ma sarà molto importante anche e sopratutto il lavoro oscuro che sa fare al di fuori del terreno di gioco».
Confermato anche Alessandro Clementi …
«Al momento è anche il nostro secondo quarterback. Sia Tommaso Bugatti che Raffaele Rotelli non sembrano propensi a voler fare il QB di riserva per concentrarsi solo ed esclusivamente su altri ruoli. Ringrazio quindi Clementi per la disponibilità data a mettersi in gioco non solo come ricevitore. Magari come QB di riserva proveremo anche altri ragazzi ma per ora grazie Alessandro».
E Teo Flaimini?
«E’ al secondo anno con noi e dopo l’esperienza accumulata lo scorso anno in questo potrà solo che crescere ancora. E’ rapido, veloce e molto compatto. Ha delle ottime mani. Conto su di lui e spero possa trasformare le sue qualità in buone prestazioni sul campo».
Elia Giuliodoro:
«Ora come ora è infortunato ma appena si riprenderà si metterà a disposizione. E’ al secondo anno con noi. Un vero appassionato. Coniuga bene impegni extra campo e allenamento, non saltandone mai uno. Mi onoro di averlo in squadra».
E per finire Antonio Nocera e Mejdi Soltana.
«Dati alla mano Nocera lo scorso anno è stato il miglior ricevitore dei Dolphins per numeri ed efficacia. Da metà stagione in poi è diventato l’uomo di fiducia di Josh Dean. Il quarterback Nelson Hughes lo ha già ribattezzato Money Player per quanto è redditizio. Corre, lotta, azzarda sempre, ha volte pure troppo, non avendo paura di niente e di nessuno».
E di “Magic” Soltana che diciamo?
«Ha 26 anni ne ha passati 13 in maglia Dolphins, Potrei fermarmi qui per spiegare chi sia e cosa rappresenti Mejdi per questa squadra. Lui come gli altri due fratelli, sia chiaro. Ma ora si parla di Mejdi e non mi fermerò qui. E’ un altro di quei ragazzi che da di tutto e di più. Nonostante i sempre più pressanti impegni di lavoro ha voluto essere dei nostri anche quest’anno e io lo ringrazio per questo. Probabile venga impegnato soprattutto come ricevitore, e non in ruoli difensivi, proprio perché causa lavoro non sempre potrà essere ad allenamento. Assenze più che giustificate»
Coach con i tight end invece?
«Useremo Karim Giardinieri. Proviene dalle giovanili. E’ un ragazzo con ottime mani e di peso. Sa come si blocca, sa come si riceve. Va forgiato ma mi fido di lui».
E poi?
«E poi proveremo un esperimento. Andrea Gambelli. Si alternerà tra linea e tight end. L’esperienza in high school americana lo ha trasformato. Ha perso chili, ha messo su muscoli, è veloce, buona presa con le mani. In questo ruolo ha dimostrato di divertirsi. La speranza è che faccia divertire pure noi».
E l’allenatore dei ricevitori Peppe Alpini cosa pensa dei suoi uomini?
«Quest’anno avremo molti giovani –spiega Alpini- poco esperti ma tanto vogliosi di apprendere e fare bene. Le prospettive per crescere e fare bene sono ampie e sono certo che si realizzeranno».
Come procedono gli allenamenti?
«Stiamo rifinendo schemi, intesa e timing col nuovo quarterback, Nelson Hughes».
E come sta andando? «Ritengo molto bene. Nelson ha soli 23 anni ma appare molto più maturo dell’età che ha. Ha ben compreso che si tratta di un gruppo di ragazzi ancora da formare del tutto e pertanto li aiuta come può senza lasciare indietro nessuno. Consiglia, suggerisce, spiega. Infonde fiducia e in pochi giorni se l’è conquistata. Un ragazzo molto molto propositivo. Mi ha fatto una ottima impressione».
Quanto cambia dall’avere a disposizione un ricevitore navigato ad uno con poca esperienza?
«Beh cambia tanto. Se uno è già formato ci si può concentrare solo sugli schemi e correggere qualche sbavatura qua e la. Se si parte da ragazzi con poche partite alle spalle occorre lavorare anche su tecnica e fondamentali. Un lavoro molto più intenso e profondo ma anche più stimolante».