Bestia nera da sempre, i Lions Bergamo si confermano il peggior incubo nella storia dei Dolphins. In 30 anni, ben 28 incontri ufficiali tra le due formazioni, solamente due vittorie colorate di verde-arancio. E così è stato anche nella partita più importante della stagione 2014 di prima divisione, in cui i Dolphins si giocavano l’accesso alle semifinali scudetto nello scontro diretto a Bergamo. Lions vittoriosi con un punteggio che non ammette repliche: 41 – 10 per i nero-oro orobici. “Purtroppo la sconfitta ci può sempre stare in uno spareggio in trasferta, dispiace invece molto per le condizioni in cui è maturata e per le dimensioni del divario – le parole amare di Leonardo Lombardi, presidente dei marchigiani – Non ci sono scuse, per carità avevamo alcuni infortunati o indisponibili, ma avevamo anche i due americani in campo e tutte le possibilità di giocarcela fino alla fine. Invece i Lions ci sono stati superiori in tutto: in freschezza e potenza atletica, in precisione e velocità di esecuzione degli schemi, in aggressività e tenuta mentale durante tutti i quattro quarti. Complimenti ai Lions, al loro coaching staff e ai loro giocatori, hanno ampiamente meritato di giocarsi la semifinale. Da parte nostra, c’è grande delusione per non essere riusciti a confermare la semifinale del 2013, abbiamo fatto un campionato con troppi alti e bassi per meritarcela ancora. Adesso onoreremo il campionato giocando l’ultima in casa sabato sera contro i campioni d’Italia Panthers Parma, poi avremo tutta l’estate per guardare gli altri giocare e pensare ai nostri errori e a come migliorare il prossimo anno”. Dalle parole del presidente alla cronaca della partita. Inizio discreto dei Dolphins che macinano campo con le corse del QB Keith Welch e mettono i primi punti sul tabellino con il field goal di Michele Morichi, 3-0 il parziale. La difesa costringe i Lions al punt e la partita sembra indirizzarsi bene, invece lo stesso Welch lancia un intercetto sanguinoso nelle mani dello straniero dei Lions Munoz, che restituisce palla a sole 38 yards dal TD. Saetta del QB Bisiani per Podavitte nel mezzo della difesa dorica e sorpasso 7-3. I Dolphins ripartono palla in mano e non paghi di aver favorito i bergamaschi commettono il secondo turnover di giornata: fumble ricoperto da Bergamo a sole 37 yards dal secondo TD, segnato nell’occasione dal RB Ghislandi che macina per tre volte di seguito dietro alla linea d’attacco fino a superare la linea di meta: 14-3 il parziale. I Dolphins ci riprovano e stavolta ci pensa Michele Marchini con due ricezioni delle sue a guadagnare campo fino alla red zone, superata grazie alla ricezione di Carlo Fanini direttamente in endzone: 14-10 e i delfini riprendono a crederci. Nel drive successivo c’è tempo per lo show dell’offense lombarda, che con le corse di Ghislandi e le ricezioni di Podavitte e Gregorio percorre tutto il campo fino alla corsa in TD di Ghislandi da 1 yard: 21-10. Prima dell’intervallo ci riprovano i dorici, con belle ricezioni di Filippo Limitone e del solito Marchini che avanzano la palla fino a giocare un 2° e 5 sulle 10 yards Lions. Ma uno snap sbagliato del centro fa perdere 20 yards e il successivo “lancio dell’ave maria” in endzone si spegne tra le mani di Munoz, per il suo secondo intercetto giornaliero. Niente è ancora perduto, ci si aspetta la reazione dorica dopo il riposo, ma il primo drive bergamasco è la fotocopia del precedente. Lanci, corse, play action in successione e arriva il 3° TD su corsa di Ghislandi per il 28-10. L’attacco dorico si inceppa totalmente sotto la pressione della linea difensiva nero-oro e non riuscirà più a segnare, restituendo continuamente palla ai Lions, che ringraziano e segnao ancora due volte, prima con Ghislandi su corsa (4 in totale i suoi touchdown) e poi con il ricevitore Gregorio che riceve una palla in profondità e brucia la secondaria dorica per il 41 – 10 finale. Come detto da Lombardi, delusione e dispiacere.