Poche storie. La sconfitta subita domenica contro i Ducks Lazio ha fatto più male per come è maturata che per il risultato in sé. Score che comunque conta essendo uno sport di prima divisione.
Tanta è ancora l’amarezza in casa GLS Dolphins Ancona per una partita giocata alla pari e che vedeva i dorici in vantaggio fino a poco prima della fine del terzo quarto. Cioè prima di collassare sotto alla pressione laziale e buttare tutto alle ortiche.
Sull’ultima partita del 2018 e sull’intera stagione abbiamo fatto il punto finale col Coach Roberto Rotelli.
«Inutile nascondersi la delusione è tanta. L’ultima partita è stata il giusto quanto triste epilogo dell’intera stagione. In regular season avevamo buttato due partite negli ultimi minuti, se non addirittura secondi di gioco. Qua abbiamo regalato un quarto intero. Resta pertanto il rammarico per non essere riusciti a riscattarci e per non essere stati capaci di invertire quella che era una evidente tendenza».
Ma cosa accade di preciso?
«Beh in questa occasione la difesa che tanto bene aveva fatto fino al terzo quarto non ha retto più la pressione di uno dei migliori attacchi della prima divisione. L’attacco a sua volta è finito sempre più dietro anziché avanzare. Gli stessi special team hanno iniziato a sbagliare. Di tutto di più. Un errore ha chiamato l’errore successivo. Placcaggi sbagliati, movimenti sbagliati, lanci sbagliati, ricezioni sbagliate, punt sbagliati. Qualsiasi azione è diventata un nostro errore».
Un trend insomma.
«Sì, ripeto. E’ la cosa che fa più male. Significa che questo è quello che siamo. Noi non siamo stati capaci di cambiare i ragazzi e loro di capirci. Ma non è solo colpa dei giovani ed inesperti perché a sbagliare sono stati anche giocatori che tra giovanile e prima squadra sono sui campi da football da oltre sette anni. Significa che al momento abbiamo questi limiti evidenti e che per la prossima stagione ci sarà da lavorare oltre il doppio per cambiare mentalità ed invertire la rotta. Per dire: lo staff dei Ducks ci ha fatto i complimenti per come abbiamo retto al loro attacco. Nessuno a sentire loro li aveva messi così in difficoltà. Grazie sono certo che i complimenti fossero sinceri. Ma alla fine gli abbiamo concesso 20 punti di distacco finale ed avremmo preferito vincere. Il tutto con cinque falli antisportivi chiamati a loro e ben due espulsioni. Non abbiamo saputo sfruttare nulla di nulla».
Delusione ed amarezza a parte qualcosa di positivo da salvare in questa stagione?
«Sì c’è comunque tanto da salvare. Anzitutto siamo tornai ai playoff che lo scorso anno avevamo mancato. Molti giovani hanno fatto esperienza in queste undici partite ed i frutti si vedranno dalla prossima stagione in poi. Infine il lavoro di tutto il team Dolphins. Continue riprese video, studio di filmati compresi quelli dell’allenamento. Cose impensabili solo sette-dieci anni fa. Senza la stagione sarebbe andata anche peggio. Ne sono certo. Avevamo gente che si occupava continuamente degli import player. E a questo punto, visto che più o meno sono ripartiti tutti per casa loro, lasciatemeli ringraziare di cuore per la dedizione completa dimostrata da tutti e tre alla causa dei Dolphins. Hanno dato tutto».
Ed è da queste note positive che i Dolphins ripartiranno la prossima stagione. Con la speranza di vincere le sfide con se stessi prima ancora di quelle sul campo.
(Foto Andi king)