Sconfitta senza attenuanti per i GLS Dolphins Ancona che domenica scorsa a Ciampino han perso 41-12 contro i Ducks Lazio.
La squadra del presidente Leonardo Lombardi nulla ha potuto per arginare lo strapotere laziale nell’arco dei quattro quarti di gioco.
Primo tempo giocatosi tuttavia in sostanziale parità, con i Dolphins che han chiuso sotto 23-12 più per gli errori dei singoli che per autentiche falle nel sistema di gioco. Su tutti spicca un calcio stoppato e ritornato nella end zone dorica da Andrea Sollevanti.
Nel secondo invece non c’è stata partita. I Dolphins hanno subito lo strapotere in attacco del quarterback Tyler Johnson e del running back Mike Gentili, usato spesso anche come ricevitore. E quando anche il terzo import Lorenzo Melchiorre ha iniziato ad alternarsi con li altri due in attacco è stata la fine.
Da salvare c’è la bella prestazione di Dylan Albertson in attacco come in difesa. Per lui due touchdown lanciato dal quarterback Nelson Hughes, altro la cui prova va sottolineata. Così come l’intesa tra lo stesso Hughes e Mejdi Soltana. Bene anche i blocchi sui calci del laziale Giovanni Bianco.
Cosa altro resta da salvare e cosa non ha funzionato? Ce lo spiega Coach Roberto Rotelli
«I presupposti per fare bene c’erano tutti. Avevamo preparato bene la partita e li avevamo studiati molto bene. Forse l’approccio mentale alla partita è stato sbagliato perché buono nei primi due quarti e pessimo negli ultimi due, fino a sparire. Gli errori dei singoli ci hanno penalizzato. Non siamo andati bene con gli special team. Un calcio ritornato ci è costato due punti. Ci hanno pure stoppato un punt. Nel primo tempo abbiamo tenuto bene Johnson e Gentili, nel secondo no. La forza fisica dei Ducks si è fatta sentire e noi l’abbiamo subita».
Qualcosa da salvare?
«Come hai detto tu Albertson e Hughes, anche se un suo intercetto ha voluto dire la fine di ogni speranza di rimonta per noi. Grazie a Dio abbiamo limitato i falli personali dopo che contro Parma ci erano costati molto».
Sabato avremo i Seamen Milano contro. Sono imbattuti in Italia dal 14 maggio 2017.
«Ora abbiamo l’impegno più arduo di tutti, contro i Seamen al Mandela. Sarà una partita difficilissima sabato alle 20 e dopo tre gare trovarsi con un passivo pesante sarebbe brutto più dal punto di vista morale che di classifica. Chiedo l’aiuto del pubblico tutto per sostenerci. Ritengo che stiamo facendo un ottimo lavoro specie coi giovani. Non è questa la partita più facile da vincere ma ce la metteremo tutta per dare agli avversari del filo da torcere ed uscire dal campo soddisfatti per aver dato tutto».