I GLS Dolphins Ancona esordiscono vincendo tra le mura amiche del Nelson Mandela.
29-26 il punteggio con cui sabato pomeriggio i ragazzi di coach Roberto Rotelli hanno sconfitto i Rhinos Milano al termine di un incontro che ha regalato emozioni, capovolgimenti di fronte e suspance fino all’ultima azione di gioco. Non sono però mancate le polemiche, tanto che Milano a fine partita ha presentato ricorso. E non è finita qui. Perché ad attendere i Dolphins alla prossima partita ci sarà una importante sorpresa.
Ma andiamo con ordine dicendo che ad un certo punto della partita la vittoria dei Rhinos sembrava certa. Tanto che all’intervallo il punteggio recitava 7-26 per i rinoceronti.
Il primo quarto è assai lungo e costellato di passaggi su passaggi da parte di entrambi i quarterback. I Rhinos vanno in vantaggio con Giovanni Rescigno che manda in touchdown Jason Sharsh e Giacomo Sarra che trasforma l’extra point.
Rispondono subito i Dolphins con Filippo Limitone che riceve palla da Collin Di Galbo per il touchdown del 6-7 che diventa 7 pari grazie al calcio di Cristiano Brancaccio.
Da qui, l’attacco dei Dolphins inizia a spegnersi, così come le comunicazioni tra quarterback e ricevitori. Le temute linee Rhinos prendono il sopravvento e tra la fine del primo ed il secondo quarto Rescigno lancia tre passaggi che Simone Boni trasforma in altrettanti touchdown. Sarra trasforma solo un extrapoint per il 7-26 con cui si va negli spogliatoi.
Nel terzo quarto la partita cambia. I Dolphins registrano e sincronizzano l’attacco, mentre i Rhinos perdono in rapida successione prima Rescigno (sin li il migliore in campo), sostituito da Raven Ines, poi il ricevitore americano Sharsh. In rapida successione da qui alla fine della partita, diversi altri giocatori di Milano sono costretti a lasciare il campo per infortunio tra cui il francese Amir Kilani. Episodio che tratteremo meglio successivamente.
E così i Dolphins yard dopo yard recuperano. Prima con una ricezione e corsa di Raffaele Rotelli (al debutto come ricevitore in prima squadra) su passaggio di DiGalbo, poi con una corsa in touchdown del quarterback stesso. In entrambi i casi Brancaccio è stato cinico nella trasformazione dei punti extra.
Infine, nell’ultimo quarto, prima DiGalbo corre in touchdown e poi Raffaele Rotelli mette a segno una trasformazione da due punti per il 29-16 che sarà anche il risultato finale.
I Rhinos lottano e combattono, provano in tutti i modi a ribaltare la partita, ma i loro attacchi si chiudono con un field goal non trasformato da Sarra prima e con un intercetto di Hugo Dyrendahl poi.
A fine match scoppiano le proteste che hanno portato i Rhinos a presentare ufficialmente ricorso.
I fatti sono questi. Kilani subisce un colpo e resta a terra per diversi minuti. Il medico della partita ritiene che il francese possa aver subito una concussione e gli vieta di rientrare in campo comunicandolo agli arbitri. I Rhinos poco dopo schierano comunque Kilani. Non possiamo sapere se perché non avevano capito la comunicazione arbitrale o altro. Fatto sta che dopo cinque snap in campo Kilani corre verso la sideline dorica e colpisce Zac Quattrone, al momento sprovvisto di protezioni. Gli arbitri si accorgono quindi del rientro in campo del francese e senza neanche espellerlo per il fallo commesso a gioco fermo lo invitano nuovamente ad abbandonare il terreno di gioco.
Da qui polemiche a non finire in campo e sui social da parte di tanti protagonisti del match e non.
La posizione ufficiale della società Dolphins Ancona è nelle sole parole del Presidente Leonardo Lombardi: «Vorrei subito chiarire che la cosa che più mi preme è salvaguardare la serietà e la professionalità del dottore. Un medico, uno stimato professionista, che lavora all’ospedale Umberto I di Ancona. Sono sicuro egli abbia agito in scienza e coscienza. Ci terrei poi a specificare un altro punto importante. E’ vero che tutti i medici di gara che operano al Mandela sono tesserati con i Dolphins. Ma è una prassi che utilizzo io per evitare la pratica della delega. Il dottore sul campo domenica era li per preservare la salute di tutti. Ed era a tutti gli effetti il medico ufficiale della competizione. Da qui è nato lo spiacevole equivoco. I nostri medici sociali sono tutti esterni all’organizzazione dei Dolphins ed in forza agli ospedali di Ancona. Detto questo mi affido al referto arbitrale in primis e alle eventuali decisioni nel merito del giudice sportivo senza contestarle. Ripeto, l’unica cosa che mi interessa è salvaguardare la professionalità e la serietà del dottore».
Tornando al football giocato, parola all’head coach Roberto Rotelli: «Siamo partiti molto male tanto che temevo una nostra regressione dopo quanto di bello avevamo fatto vedere a Roma. Abbiamo sofferto molto le linee di Milano che sapevamo essere forti. Abbiamo sbagliato di tutto, soprattutto in attacco. Gestione della palla, passaggi, ricezioni. In particolare i ricevitori hanno sbagliato troppe tracce. L’intervallo è servito a riportare calma e lucidità in tutti ed i risultati si sono visti». L’uscita dei loro tre import ci ha favoriti? «I loro tre import si sono dimostrati degli elementi molto validi finchè sono rimasti in campo è indubbio. Ma i ragazzi sono usciti perché la nostra difesa ci ha creduto ed ha fatto il suo lavoro. Ha continuato a metterli sotto pressione, a martellarli, andargli sotto. Lo sport del football è questo. La determinazione dei nostri ragazzi ci ha portato alla vittoria. In particolare la pressione messa dalla nostra defensive line. Lorenzo Evangelisti, Michele Luciani e Stefano Chiappini su tutti».Ed i Rhinos? «Continuo come sempre a stimarli molto. Mi spiace abbiano perso molti ragazzi. Altre volte in passato è capitato a noi. Il football è questo e gli infortuni per quanto spiacevoli sono e resteranno sempre una componente importante di questo gioco. Apprezzo molto la loro filosofia di puntare sui giovani. Sono certo che i loro ragazzi, assieme ai nostri, siano il futuro del football in Italia e tutti assieme meriterebbero un occhio di riguardo in più in chiave nazionale. Detto ciò faccio i complimenti soprattutto al giovane quarterback Raven Phoenix Ines. Si è preso in carico la squadra, si è assunto enormi responsabilità ed ha fatto il possibile sino all’ultimo per vincere la partita. Perché è chiaro che se avessero vinto i Rhinos non avrebbero di certo rubato nulla, come si usa dire in gergo sportivo».
I Dolphins sono ancora imbattuti e sabato primo maggio alle ore 18 saranno impegnati al Vigorelli di Milano in casa dei Seamen. Seamen in cui, udite udite, è previsto il debutto di Giorgio Tavecchio. Parola dei loro dirigenti.