Nove secondi alla fine del tempo regolare, i Dolphins sono nelle ultime 8 yds del terreno dei campioni di Italia Panthers Parma. Tommaso Bugatti inginocchiato con le mani protese verso Chiappini. Snap preciso, Bugatti accoglie il cuoio e lo posiziona a terra. Matteo Dazzani dopo una breve rincorsa calcia con la sicurezza di chi ha passato ore nel cercare la perfezione nell’automatismo. La palla sale ed attraversa con successo i pali nell’azimut facendo esplodere gli spalti del “Nelson Mandela” in versione polveriera festeggiando il 24-21 che decreta la vittoria dei GLS Dolphins Ancona al termine di una gara bellissima, forse la più bella di questo campionato IFL.
Come lo scorso anno il match tra i marchigiani ed i parmensi vede uscire dal campo i dorici con la vittoria, come lo scorso anno all’ultimo respiro ed al termine di una partita maschia, ruvida ed impegnativa in campo e giocata tatticamente dalle panchine. L’esito aveva più valore morale che di classifica dato che siamo solo al giro di boa, ma ora i Dolphins sono secondi nel girone A dietro i Frogs Milano, con cui hanno perso di misura l’esordio stagionale. E dopo la pausa del prossimo weekend, sabato 12 aprile saranno proprio i Frogs a scendere nella dorica per il match che vale il primato in classifica.
Torniamo alla gara di ieri sera. Il primo possesso e dei ducali che con il sinuoso italo americano Fiscelli guadagna su terra un paio di primi down. La difesa dorica è intorpidita e il qb emiliano Patterson lancia su Cebotaru la meta del primo ed unico vantaggio dei Panthers. La trasformazione porta il risultato su 7-0. Il primo drive offensivo dell’attacco guidato da Eaton si tramuta in uno sterile three and out. Le difese, entrambe, si settano ed inizia la battaglia di trincea tra giocatori che si conoscono e che non intendono cedere un solo passo. La linea difensiva dorica si conferma ferale per le corse centrali, non si passa, e lo sa bene l’americano Parnell che prende sportellate da Domenicone, Luciani e dall’ex Viviani. Dietro loro imperversano i line backer verde arancio con Giardinieri Bros. che chiudono salendo anche dietro la linea di scrimmage supportati da capitan Rotelli, Raffaele, che domina il rettangolo di gioco. Parma dopo un quarto down non convertito è costretto ad un punt all’inizio del secondo quarto. Nel terzo drive offensivo coach Aquinati, orfano del runner americano Gentili e delle “mani centimetrate” di Gianfelici, trova la quadra. E’ Tyler Terhark a muovere il tabellone dorico ricevendo oltre la linea di touch down. Brancaccio è inesorabile ed è parità. 7-7. Soltana dopo il primo gioco è out, anche lui, ma coach Parker non fa drammi e ruota i suoi giocando a scacchi come un novello Kasparov. Parma perde la trebisonda e va di nuovo al punt. Lo special team GLS ha il trademark di coach Rotelli con Terhark che trova blocchi precisi portando la palla sulle 35 yds. Primo gioco, un battito di ciglia, ed il qb Blake Eaton lancia una fly profonda su Fred Orlandini che uccellando la pur forte secondaria parmense porta avanti i suoi. Trasformazione e 14-7 Ancona. Parma non ci sta e con Fiscelli, Ghelfi e Tassan muove la catena giungendo a giocare un primo e goal dalle 5 yds. Il capolavoro dorico è servito. Parnell viene domato e costretto addirittura al fumble. Ancona riconquista il possesso e va al riposo in vantaggio. Il pubblico sugli spalti è in sollucchero. Si riparte con Ancona che al primo possesso è blanda. Three and out. Parma ha il dente avvelenato e coach Micchitti, allenatore anche del Blue Team Nazionale, ha preparato una no huddle offense che macina yard. A materializzare il pareggio è Fiscelli che riceve una post corner. 14-13. Il tentativo di trasformazione da due punti Parma style, trita e ritrita, non funziona. La difesa dorica che ha studiato la materia impala Parnell non appena lo stesso riceve lo snap. A questo punto mentre le squadre si schierano per il kick off si consuma un “bug” nella direzione arbitrale con un fallo che viene chiamato, postumo ed incomprensibile, che concede un nuovo tentativo di trasformazione agli ospiti. Proteste vibrate ma Felli centra i pali ed ecco il 14-14 servito. Ancona si innervosisce l’edge emozionale è dietro la porta ed il quarto down giocato dai Eaton lascia la palla a Parma sulle proprie 21 yds. I ducali possono far male in questo momento. Purtroppo per loro il pass di Patterson viene ben difeso dall’onnipresente Rotelli con il pallone che cade dalle parti del lesto Nemo che intercetta e prende la linea laterale. In un amen il momentum è di nuovo marchigiano. Brancaccio macina yards ed avanza il baricentro offensivo sino a quando Eaton non lancia a Iudicone che segna la meta del nuovo vantaggio dorico. Con la trasformazione siamo 21-14 e si entra nell’ultimo quarto. Parma è ferita, i Campioni di Italia non ci stanno e nel possesso successivo muovono la catena con strappi che vengono solo al terzo down. Arrivano sulle 10 yds doriche ma vengono nuovamente sterilizzati dalla difesa monstre dei GLS. Cinque minuti alla fine, i Dolphins hanno palla sulle proprie 10 yds il vento alle spalle ed il sole negli occhi. Ma la serata evidentemente non ha regalato abbastanza emozioni e ci pensa Brancaccio a dare pathos causando un fumble sulle 20 yds doriche. Doccia gelata. Non sembra vero ai Panthers che rientrano per pareggiare. Dopo molte azioni, troppe per non dire che l’attacco parmense deve rivedere qualcosa, Fiscelli in sweep corre palla in mano oltre la meta siglando il pareggio a 130 secondi dalla fine. 21-21. Si riparte con Eaton che si prende l’attacco sulle spalle. Il qb dell’Oregon ha segnato sicuramente un upgrade delle proprie performance esibendo anche capacità di corsa e letture squisite. Proprio da una sua corsa bloccata da Parnell scaturisce il fumble che avrebbe portato la gara ai supplementari. L’uomo della provvidenza è Fred Orlandini, altra prova superba del ragazzo sceso in campo non in perfette condizioni, che si tuffa ricoprendo il cuoio. Trenta secondi alla fine. Una corsa, una slant che non va a buon fine e poi il time out dorico chiamato a 9 secondi dalla fine che porta all’epilogo di cui sopra.
Per l’attacco il migliore in campo è stato Blake Eaton anche se molte delle sue magie sono venute grazie alla protezione di una linea di attacco che coach Gammelli rigenera come l’araba fenice. In difesa tutti assolutamente eccellenti i difensori dorici anche se su tutti si è distinto Karim Giardinieri. Impressionante.